Andrea Franceschini è, assieme alla sorella, co-titolare di Minimotor, un’azienda emiliana nata per volere di suo padre e di altri soci nel 1965 e che produce tende alla Veneziana .
Il processo di internazionalizzazione di Minimotor è nato intorno agli anni Ottanta. Trent’anni fa internazionalizzare era molto diverso. I costi erano molto più alti e non c’erano strumenti che potessero aiutare l’imprenditore a cogliere facilmente le opportunità dei mercati esteri. Non c’erano i social network, non c’era internet, non c’erano fiere virtuali. Tutto era molto più complesso ed era difficile trovare partnership e distributore qualificati. Oggi la globalizzazione dei mercati e la tecnologia hanno reso i processi di internazionalizzazione d’impresa molto più veloci, semplici ed efficienti.
L’azienda ha iniziato a collaborare con il primo distributore estero nel 1980. Ad oggi Minimotor conta 56 distributori all’estero. Anche il numero di dipendenti è cresciuto in modo costante nel tempo.
Nel 1965 l’azienda contava 4 dipendenti, nel 1973 ne aveva 8, nel 1980 16 e nel 2017 ne conta 53. All’inizio l’incremento dei dipendenti raddoppiava ogni 7 anni. Ad oggi l’azienda può contare anche sulla robotizzazione di numerosi processi, che hanno permesso di ridurre alcuni costi e conservare la natura dell’azienda che è completamente Made in Italy. Il giro d’affari è cresciuto enormemente nel tempo, soprattutto grazie ai mercati esteri, da cui, ad oggi, deriva il 65% del fatturato complessivo dell’azienda.
I primi passi per internazionalizzare, secondo Andrea Franceschini, sono i seguenti:
- Analisi delle caratteristiche del proprio prodotto rispetto ai prodotti della concorrenza
- Sviluppare un business plan preciso
- Avere personale in grado di comunicare nella lingua del mercato estero designato
- Tradurre i fogli illustrativi dei prodotti
Vi sono tre metodologie commerciali per internazionalizzare la propria azienda, ognuna di essa possiede dei pro e dei contro:
- EXPORT
- PRESENZA DIRETTA NEL MERCATO
- VENDITA TRAMITE INTERNET
La cosa fondamentale per internazionalizzare all’estero, però, è TROVARE LE PERSONE GIUSTE. Bisogna trovare delle persone di cui ci si può fidare e instaurare con essi un reale rapporto di amicizia. Il successo di un progetto all’estero sicuramente si basa su un grande prodotto, ma ancora prima da grandi persone!
Un punto importante per internazionalizzare in mercati esteri è cercare di comprendere qual’ è l’a mentalità imprenditoriale del paese in cui desidera operare.
Minimotor, ad esempio, ha avuto inizialmente alcune difficoltà nell’inserirsi nel mercato statunitense per via della mentalità differente che caratterizza l’imprenditoria italiana rispetto a quella statunitense. Le iniziali difficoltà sono state superate grazie ad un partner di fiducia, un italiano immigrato negli USA con un’ottima conoscenza del territorio e del modo di operare degli imprenditori locali. Per penetrare nei mercati esteri, soprattutto in quello americano, è inoltre necessario investire in numerose attività di marketing, sviluppare siti internet per il mercato di destinazione, farsi conoscere e mettere così le basi per attuare un grande sviluppo commerciale.
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