Caro imprenditore, quando è che si tornerà finalmente alla normalità?
Sono un inguaribile ottimista ed un sognatore. Chi mi conosce lo sa bene.
Ma quando faccio questa domanda durante i miei interventi, do anche una risposta che è in sé un fatto brutale cui ogni imprenditore dovrebbe guardare: la nuova normalità è quella che è sotto gli occhi di tutti.
Non voglio essere catastrofico, infatti molte imprese crescono anche in questa nuova normalità. Sono quelle imprese che hanno capito già da alcuni mesi/anni che non bastava più mettere sul mercato un prodotto o servizio qualsiasi per vendere tanto e raggiungere i budget, sono le imprese che hanno capito che bisognava sondare i clienti, capire le loro necessità e mettere sul mercato qualcosa di nuovo, di bello e di veramente utile.
Sono quelle imprese che hanno capito che PROPOSTA DI VALORE UNICO non era solamente una bella frase di Michael Porter ma che bisognava puntare a creare un prodotto/servizio talmente fantastico che tutti accorrevano a prenderlo.
Sono quelle imprese che hanno capito che EFFICIENZA non era una parola che si applicava solo agli altri ma che bisognava produrre qualcosa di valore e, nel farlo, si dev’essere ben organizzati, motivati, attenti al funzionamento superbo di ogni meccanismo dell’azienda.
Sono quelle imprese che hanno capito che INNOVAZIONE non era una parola che si usava solamente per fare bella figura ma che si dovevano davvero ricercare e mettere sul mercato nuovi prodotti e servizi che dessero veramente maggior valore al cliente per i soldi che spendeva.
Sono quelle imprese che hanno capito che “IL NOSTRO CAPITALE PRINCIPALE SONO LE PERSONE” non era solamente una bella frase da usare sulla carta dei valori o durante le convention aziendali, ma qualcosa che doveva essere vissuta in tutta l’azienda, con i proprietari e i dirigenti che, per primi, danno l’esempio essendo “persone umili ma nel contempo audaci”, come dice Jim Collins in “Good to Great”.
Insomma, sono quelle imprese dove i titolari o gli imprenditori hanno capito che era arrivato davvero il momento di re-inventarsi e che l’asticella competitiva si sarebbe alzata, e di molto.
Io devo ringraziare Tom Peters perché nel 2004 me lo ha fatto davvero capire. NIENTE SAREBBE STATO PIÙ COME PRIMA. Ed aveva ragione.
“Punto fermo – disse Peters – il cambiamento non è un’opzione. E’ un’opportunità che nessuno può permettersi di perdere”.
Il mondo è piatto: tutti competiamo allo stesso modo. Non esistono più posizioni di leadership, non esistono più leader e inseguitori. Oggi vince chi fornisce VERO VALORE AL CLIENTE e chi, nel farlo, è davvero efficiente, motivato, perfetto o eccellente in tutti i meccanismi della sua azienda.