Messaggero Veneto, 29 gennaio 2015
L’iniziativa del commerciante Massimo De Marco, decine di volumi in arrivo. «Urge un cambiamento: ho raccolto la proposta lanciata da Paolo Ruggeri»
CORDENONS. Ha deciso di regalare un libro di un’ottantina di pagine che tratta di etica a ciascuno degli amministratori del suo Comune di residenza, Fiume Veneto, e a quelli del Comune in cui ha l’attività commerciale, ovvero Cordenons. Sborsando di tasca propria qualche centinaio di euro per il loro acquisto, ha spedito i due plichi ai rispettivi sindaci, giunte e consigli comunali. Un totale di 52 volumi del testo “L’etica dell’eccellenza; come la condotta etica determina il successo della vita”, scritto da Paolo Ruggeri, leader della Osm, scuola di Open Source Management di Bologna. I libri arriveranno a giorni in municipio. L’iniziativa è di Massimo De Marco, titolare dell’omonimo negozio di ottica di via Sclavons e già presidente dell’associazione dei commercianti “Li Boteghis de Cordenons”.
Perché regalare dei libri a degli amministratori?
«Perché potevo impugnare un fucile, ma non è nella mia filosofia, così ho optato per uno strumento che possa far riflettere su cosa si può fare per innescare un cambiamento. Ho raccolto la proposta di Ruggeri della Osm, scuola di formazione per imprenditori che seguo da un anno, e ho “adottato” due Comuni a me vicini».
Cosa si intende per etica?
«Etico, ad esempio, è il concetto di non fare agli altri ciò che non si vorrebbe fosse fatto a noi, o il rispetto degli accordi. Valori universali e senza tempo che la politica, il lavoro e la società in generale hanno perso. Il buon esempio però deve partire dal basso, da noi cittadini».
A Cordenons in quali casi si amministra, a suo parere, in modo poco etico?
«Gli esempi sarebbero tanti e riguardano trasversalmente tutte le fazioni politiche di oggi e del passato. Penso, ad esempio, alle due nuove palestre, entrambe incompiute perché non si è seguito il principio di completare ciò che si era già iniziato. In generale, i politici sembrano più impegnati a fare il tifo che alla controparte le cose vadano male, piuttosto che a realizzare il bene dei cittadini».
Il libro è utile solo per gli amministratori?
«No, dovremmo leggerlo tutti e metterlo in pratica nelle piccole cose. Siamo un popolo di criticoni, che nulla fanno per migliorare la situazione. Vale anche per la mia categoria. “Li Boteghis”, ad esempio, grazie al presidente Gigi Cozzarin, ha fatto molto in questi anni, ma gli iscritti sono fermi a quaranta. Gli altri guardano, si lamentano e criticano, ma non fanno nulla».
Non teme che qualcuno critichi la sua iniziativa?
«No. Non ho nessun tornaconto personale, né mi preparo a fare politica. Sono e resto un imprenditore che ha smesso di criticare e si concentra sul trovare nuove strade, etiche, per far sì che cambiare non sia difficile, ma possibile».
Milena Bidinost