Molti parlano spesso di leadership. E’ una materia che riscuote sempre più interesse e curiosità tra manager, formatori, politici e professionisti.
La leadership è un arte antichissima, che si perde nella notte dei tempi, ma fu con i greci che venne creato il primo metodo “scientifico”.
Nella boulé ateniese, il primo vero Parlamento della storia dell’uomo, gli oratori dovevano confrontarsi con una massa di cinquecento cittadini eletti dai vari demi. Non era un mestiere per niente facile e non tutti erano naturalmente dotati a farlo, ma per fortuna questa capacità si poteva insegnare. Si svilupparono allora le prime scuole di retorica e oratoria rese famose da Demostene per la Grecia e da Cicerone per Roma.
Quest’arte è stata recentemente reinventata negli Stati Uniti, studiando proprio quegli antichi maestri, diventando così nota come public speaking.
Come nasce un buon speech, capace d’ispirare, informare e intrattenere un piccolo come un grande pubblico?
Di seguito ti indichiamo sette pratici spunti con i quali poter iniziare ad esercitarti in questa sofisticata abilità.
- Non metterti a parlare subito
Mai attaccare il discorso mentre stai salendo sul palco. Molte persone iniziano a parlare immediatamente e questo può risultare irritante in quanto comunica un po’ di insicurezza e di paura.
Al contrario, bisogna per prima cosa camminare in silenzio sul palco. Poi si deve prendere un bel respiro, trovare il posto adatto, aspettare qualche secondo e solo allora bisogna iniziare.
- Fai percepire che sei lì per dare qualcosa, non per prenderla
Spesso le persone preparano degli interventi col fine di vendere prodotti o idee, oppure per far si che le persone li seguano sull’etere, comprino i loro libri o anche solo li apprezzino. Questo genere di oratore è detto il “taker”, e se la platea percepisce questa cosa tende a distaccarsi e allontanarsi rapidamente.
Noi siamo animali sociali e, anche con la distanza di un palco, siamo capaci di comprendere se abbiamo davanti un “giver” oppure un “taker”. Inutile dire che le persone si affidano di più a uno che vuol dare loro qualcosa, che porta loro valore, che insegna qualcosa di nuovo e li ispira, piuttosto che uno che vuole solo ricevere.
- Crea un contatto visivo con l’auditorio, prendendo le persone una per una
Scansionare e spaziare la sala è il tuo peggior nemico, infatti più tenterai di raggiungere tutta la massa del pubblico, tanto allenterai il coinvolgimento con la platea.
E’ invece molto più semplice ed efficace focalizzarsi, durante il discorso, direttamente su singoli membri del pubblico. Se possibile, è meglio rivolgere a ciascuna persona un’intera frase o concetto, senza interrompere il contatto visivo. Quando si conclude il periodo si può passare ad un’altra persona, seguendo lo stesso meccanismo fino alla conclusione di tutto il discorso.
Questa tattica non crea solamente una connessione più profonda con i singoli, ma anche con tutto il resto del pubblico, che percepisce un senso di maggiore coinvolgimento.
- Parla molto lentamente
Quando diventi nervoso, il tuo cuore inizia a battere più velocemente e anche le tue parole tenderanno a velocizzarsi. In quel caso tu devi rallentare, scandisci bene le parole, chiarisci bene il concetto. Prenditi il tuo tempo e fai pendere il pubblico dalle tue labbra e loro ti aspetteranno con impazienza.
- Ignora i negativi
Ignora le persone che inarcano le sopracciglia, incrociano le braccia o scuotono la testa negativamente. Al contrario tu devi concentrarti solo su quelli che ti supportano.
Se tu trovi le persone che interagiscono positivamente con te, tu sarai molto più sicuro di te e rilassato rispetto a quando ti impunti a convincere ogni singolo spettatore contrario.
- Fai in modo da trasformare il nervosismo in eccitazione
Questo aspetto è tipico dei grandi sportivi, che sono capaci di trasformare il loro nervosismo in eccitazione. Quando gli sportivi manifestano i tipici segnali corporei del nervosismo – mani che tremano, battito accelerato, nervi tesi – li reinterpretano come effetti di emozione ed eccitazione. Quando sei sul palco devi agire più o meno allo stesso modo.
- Ricordati di ringraziare sempre quando avrai concluso il discorso
L’applauso finale è un dono, e quando ricevi un dono è giusto esprimere la tua felicità e la tua gratitudine nel riceverlo. Loro ti hanno dato il loro tempo, la loro attenzione e ora ti applaudono, il dire grazie da parte nostra è un bel modo di ricambiarli.
Prova ad esercitarti con queste 7 piccole regolette, impegnati e vedrai che riuscirai a diventare un oratore di successo. Noi siamo qua per darti tutti il sostegno di cui avrai bisogno, CONTATTACI!